mercoledì, febbraio 14, 2007
Ormai la misura è colma, l'avevo già scritto ma ora è davvero troppo.
Ricapitoliamo: è un anno che si parma di gay, coppie di fatto, PACS, ora se ne sono usciti con questi DICO. Era chiaro da subito l'atteggiamento della Chiesa. Forse Ruini era convinto di esserci riuscito ma si è sbagliato: il governo Prodi per una volta tra mille difficoltà è arrivato ad approvare un ddl dall'orripilante nome di DICO. Ho letto i vari punti e non mi pare niente di giacobino, non mi pare certo un attacco alla famiglia. In certi suoi aspetti è addirittura troppo timido (e grottesco per quanto riguarda la raccomandata al convivente: per evitare la dichiarazione congiunta si è arrivati alla follia di mandarsi un plico al proprio domicilio).
Sono veramente sfiduciato e deluso per il comportamento delle gerarchie ecclesiastiche. Non mi aspettavo nulla da Ruini, certo ma non mi immaginavo una discesa in campo così violenta del Papa. Io spero di sposarmi di Chiesa, ma per me questa dei DICO sta diventando un'ossessione. Ora ne va veramente della dignita della nostra repubblica. Siamo un paese a sovranità limitata? Stiamo addirittura aspettando note vincolanti dalla CEI per i parlamentari cattolici...ma se non erro questi sono reati!
La Chiesa sta facendo carta straccia del concordato: non sta facendo politica nel senso ampio del termine, ma addirittura si addentra nei meandri delle scelte legislative. L'opposizione ovviamente si erge a paladino della Famiglia e a difensore della Chiesa e delle sue libertà. Ma la libertà della Chiesa non è più illimitata, non siamo più ai tempi di Cavour. Ci sono precisi obblighi di diritto internazionale che vanno a limitare la libertà della Chiesa. Sicuramente la Chiesa non può comportarsi come un partito, sembra incredibile ma a questo ci siamo ridotti. Un fedele è portato a chiedersi se si può al tempo stesso credenti e di sinistra.
Nella situazione in cui ci siamo ritrovati chiedere la revisone del Concordato non è più una provocazione pannelliana.
giovedì, febbraio 08, 2007
Non Possumus
Mio padre è stato per 2 settimane in Africa e tornato in Italia voleva sapere le notizie salienti di questi giorni. Tralasciando la tragedia di Catania questi sono
-Il Grande Fratello della Famiglia Berlusconi (o meglio: gli Osbournes...)
-La polemica politica sulla situazione coniugale di Berlusconi: opposti schieramenti difendevano, attaccavano, replicavano, apprezzavano. Insomma il pastone dei tg con i le dichiarazioni dei politici (tra cui il DC Rotondi spicca per la pomposità delle inezie che dice) che invece di ammorbarci su politica estera, economia e pensioni lo fa sulla cronaca rosa
-Le lettere delle ambasciate filoamericane a Prodi. Con i consueti attacchi triti e ritriti sull'antiamericanismo. A proposito: rinviato a giudizio Lozano. Giustizia per Calipari? Macchè non concedono l'estradizone. La Padania ha trovato il tempo per individuare in questo sacrosanto atto un nuovo strappo dell'Italia. Tralasciando ogni superflua valutazione, vabbè che i giudici sono rossi, ma equiparare un atto giudiziario ad uno del governo mi sembra un po' troppo.
-Pacchetto Bersani: liberalizzazioni, lacci e lacciuoli delle concorrenza, scioperi, difesa sbracata di interessi corporativi
-Non Possumus riportato dall'Avvenire. La Chiesa ormai è scesa apertamente in campo. Ha voce in capitolo sui valori (ovvio, certo non ce la può avere Calderoli). Vuole sindacare le scelte del legislatore (ahi ahi ahi). Ora addirittura entra nelle minuzzaglie giuridiche analizzando vari articoli di legge. In questo furore nessuno oltretevere ha trovato il tempo di spendere una parola per il poliziotto Filippo Raciti. Ci voleva Baudo per ricordarlo?
-Il Grande Fratello della Famiglia Berlusconi (o meglio: gli Osbournes...)
-La polemica politica sulla situazione coniugale di Berlusconi: opposti schieramenti difendevano, attaccavano, replicavano, apprezzavano. Insomma il pastone dei tg con i le dichiarazioni dei politici (tra cui il DC Rotondi spicca per la pomposità delle inezie che dice) che invece di ammorbarci su politica estera, economia e pensioni lo fa sulla cronaca rosa
-Le lettere delle ambasciate filoamericane a Prodi. Con i consueti attacchi triti e ritriti sull'antiamericanismo. A proposito: rinviato a giudizio Lozano. Giustizia per Calipari? Macchè non concedono l'estradizone. La Padania ha trovato il tempo per individuare in questo sacrosanto atto un nuovo strappo dell'Italia. Tralasciando ogni superflua valutazione, vabbè che i giudici sono rossi, ma equiparare un atto giudiziario ad uno del governo mi sembra un po' troppo.
-Pacchetto Bersani: liberalizzazioni, lacci e lacciuoli delle concorrenza, scioperi, difesa sbracata di interessi corporativi
-Non Possumus riportato dall'Avvenire. La Chiesa ormai è scesa apertamente in campo. Ha voce in capitolo sui valori (ovvio, certo non ce la può avere Calderoli). Vuole sindacare le scelte del legislatore (ahi ahi ahi). Ora addirittura entra nelle minuzzaglie giuridiche analizzando vari articoli di legge. In questo furore nessuno oltretevere ha trovato il tempo di spendere una parola per il poliziotto Filippo Raciti. Ci voleva Baudo per ricordarlo?
martedì, febbraio 06, 2007
La Montagna e il Topolino
luoghi comuni, ignoranza, pressapochismo, giustizialismo, politically correct...è una fiera quella che sta seguendo la morte del povero Ispettore raciti.
Qualche osservazione sui provvedimenti allo studio.
1)Divieto di trasferte organizzate. L'ignoranza degli scribacchini e dei politicanti è tale da ritenere che le trasferte dei tifosi si svolgano ancora con pullman (ormai pochissimi) e treni speciali (aboliti se non erro dopo i fatti di Piacenza Salernitana 1999). Quindi chi vieterebbe a dei liberi cittadini di Potenza per esempio di recarsi ad Andria una domenica, acquistare al botteghino i biglietti ed entrare allo stadio magari insieme ai tifosi locali? Che fai per decreto chiudi tutti i collegamenti per la Puglia'? E come ci si comporterebbe con Juventus, Milan, Inter che hanno tifosi in tutta italia?
2)Sciogliere i Gruppi Ultras. Pensate che siano associazioni di diritto privato giuridicamente stabili magari registrate in Prefettura? Molti gruppi hanno per quanto riguarda l'affiliazione l'atto formale di consegna della sciarpa, ma neanche tutti perchè specie in serie A la sciarpe è in vendita disponibile per tutti. Un gruppo generalmente raccoglie chi sta dietrouno striscione e partecipa a qualche riunione infrasettimanale.
3)Vietare gli striscioni. Come se una pezza possa uccidere qualcuno. Spesso sono ironici, divertenti. Altre volte no: sono volgari o incitano alla violenza o al razzismo. Per quanto riguarda questi ultimi 2 casi ben venga la legge ma, peccato, penso che ci sia già. Per la volgarità invece...beh dobbiamo rassegnarci, una seria campagna contro la volgarità oscurerebbe tutto il palinsesto Mediaset...
4)Non introdurre allo stadio petardi e razzi. Misura sacrosanta questa. Ma già prevista dall'attuale legislazione.Peccato che in Italia per applicare la legge dobbiamo aspettare sempre che ci scappi il morto.
sabato, febbraio 03, 2007
Criminali
E' forse anche per la simpatia che nutro per il movimento ultras (nei suoi aspetti di amicizia, goliardia, passione) che i fatti di Catania mi hanno lasciato veramente sconvolto.
Come voi forse sapete dopo la retrocessione della Juve non guardo la serie A ma per il primo derby siciliano della storia in cui 2 squadre erano in lotta per la Coppa Campioni avevo fatto un'eccezione. I tifosi palermitani entrano allo stadio dopo l'inizio del secondo tempo, perdendosi anche il gol del primo vantaggio della loro squadra. Già questo mi disturbava, l'essenza del vedere una partita dal vivo è anche il CONFRONTO con i tifosi avversari. Cori, striscioni, ma anche insulti suvvia! Entrano i Palermitani. Chiusi in una zanzariera. Io mi sarei vergognato: ma è possibile che in Italia per garantire la sicurezza dei tifosi di calcio è necessaria una zanzariera?Amara risposta sì: la zanzariera ha evitato che le bombe (perchè di questo si trattava) arrivasse sulla folla rosanero. I tifosi chiedono maggior rispetto: eliminare le barriere negli stadi si può? Certo che si può, è possibile. Come tenere in casa un leone, in linea teorica è possibile, ma si devono affrontare le sgradevoli conseguenze. Detto questo è ovvio che non si possa fare di tutta l'erba un fascio: ritengo che nessuno dei ragazzi della curva che saltuariamente frequento (quella del Potenza) abbiano la voglia, oltre che la capacità, di organizzare un similie attacco su larga scala di guerriglia urbana. Ma non possiamo rischiare così. Un garantismo eccessivo è rischioso perchè in Italia esistono tante curve civili, ma esiste anche un vortice di violenza evidente in altre curve (per il cui il calcio è semplicemente una scusa, A LORO DELLA PARTITA NON FREGA NIENTE) e in altre pericolosamente latente.
Evitiamo facili retoriche: la violenza non ha niente a che vedere con i tonici comunque eccessivi del calcio. Non sono le sbracate proteste di dirigenti o allenatori. I fatti di Catania non centrano niente con l'arbitraggio palesemente pro-Palermo di farina (che consideroil peggiore degli arbitri di cd. prima fascia). La furia si sarebbe sctenata anche se il Catania avesse vinto. Il calcio non ha bisogno di questi signori, è chiaro. ma attenzione: non criminalizziamo il tifoso e neppure il tifoso curvaiolo. Ma ai tifosi, agli ultras, voglio dire una cosa. Sono d'accordo sul NO ALLA REPRESSIONE. Spesso le forze dell'ordine sono impreparate. Spesso sono loro per primi che fomentano la violenza. Vi pare giusto che per una partita di calcio servano 1000 agenti mentre la camorra a napoli blablabla...?Ovvio che non è giusto. Eppure le partite restano un situazione di forte pericolo per la sicurezza pubblica. Se non ci fossero le FdO (con tutti i limiti della loro organizzazione) le tifoserie più grandi in cui il potere dei capiultrà è ridotto sarebbero peggio di un'armata di lanzichenecchi. Io sono un convintissimo sostenitore delle libertà del cittadino, ma questa libertà come ci insegna Montesquie non è il fare quello che ci piace. A costo di sembrare un neo-con vorrei dire che lo Stato non può abdicare in nessun luogo alla sua sovranità. Non lo può fare nella Sicilia mafiosa, a Scampia, ma neanche negli stadi di Catania, Taranto o Napoli. Certo in molti di questi posta in curva va gente che è violenta anche al di fuori dello stadio ma il problema non è questo.
Non potete pretendere di essere liberi di picchiare i vostri avversari. Se proprio accecati dall'odio non potete farne a meno esiste internet: datevi un appuntamento fuori città vcome fanno gli hooligans e ammazzatevi quanto vi pare. Non avete il diritto di devastare le città delle squadre rivali. In trasferta il biglietto si paga. I treni sono di tutti e non sono urinali. Sono concetti semplici?Il motto libertà per gli ultrà non deve tendere a legittimare questo. Vuol dire semmai non essere picchiati e arrestati senza motivo (succede, succede).Non essere caricati dalla polizia appena scesi da un treno. Avere diritto ad un giusto processo come ogni cittadino.E ancora una volta come un circolo vizioso si ritorna all'impreparazione tipica delle fdo italiane di gestire i grandi eventi di massa.Ben inteso impreparazione non di chi rischia la vita per 1500 € ma di quei signori che comandono ed un lacrimogeno in vita loro magari manco lo hanno visto. FUORI GLI ULTRAS DALLE GALERE DITE VOI?Se uno va in galera solo in quanto ultras siamo alla aberrazione della democrazia. Se uno sfascia vetrine, accoltella, incendia macchine, treni o cassonetti, terrorizza cittadini inermi non è più un discorso di ultras o non ultras...è un problema di essere delinquenti che in quanto tali meritano solo la galera.
sabato, gennaio 20, 2007
Post-Post fascisti
Alleanza nazionale non è un partito fascista. Addirittura Ciampi in persona si è scomodato qualche tempo fa per sottolineare come si tratti di un partito perfettamente inserito nella vita democratica. E soprattutto non si può non dare atto a Fini di aperture apprezzabilissime: condanna del fascismo come male assoluto; visite ad Auschwitz e visite in Israele (anche se temo che sotto questo aspetto si stia arrivando all'estremo apposto dell'antisemitismo...).
Certo nel partito ci sono ancora dei residuati repubblichini, ma ovviamente questo è inevitabile. L'importante è che nel sogno di costruire un moderno partito conservatore si sia abbandonata tutta la paccottiglia neofascista dei saluti romani, dei busti di Mussolini e dei pellegrinaggi a Predappio. Epperò la base non so fino a che punto sia disposta a seguire Fini. L'esempio più lampante è Azioni Giovani, che si caratterizza ancora per atteggiamenti frontisti. Fateci caso: sui muri romani la stragrande maggioranza delle croci celtiche sui muri non è di Forza Nuova, ma di Azione Giovani, costola giovanile di AN. L'esempio dell'altro giorno a Milano della contestazione a Prodi alla Cattolica è lampante. I saluti romani erano dei "finiani" di Azione Giovani e questo è solo uno dei tanti episodi. E allora dico io che finchè Fini continua al coltivare il sogno del gollismo queste cose non può tollerarle. Lo può fare se invece intende onorare la fiamma che porta nel simbolo del suo partito. Ma così no. Come giustamente osservato da qualcuno, sui sui scomodi giovani, Fini ha dato dimostrazione di equilibrismo doroteo.
giovedì, gennaio 18, 2007
Compagni che sbagliano
Oreste Scalzone, da Potere Operaio, torna in Italia. Il reato è prescritto.
Vorrei ricordare che non si tratta di un cavillo giuridico nascosto tra leggi e leggine e trovato da giudici rossi ma di una norma, quella sulla prescrizione appunto, che automaticamente estingue il reato quando decorre troppo tempo dalla commissione del fatto.
Tornando in Italia Scalzone non rischia niente, ma ora non confondiamo le cose. Scalzone non era in esilio a Parigi. Era espatriato semplicemente durante un permesso dalla galera per motivi di salute. E in Francia ci era rimasto grazie ad un atteggiamento benevolo di Mitterand verso tutti i criminali politici negli anni '80. Non è esattamente la definizione di esilio, a meno che non volessimo considerare esilio anche quello di Craxi in Tunisia (e c'è chi lo fa...).
Ormai gli anni di piombo sono finiti da tempo, personalmente (forse perchè grazie al Cielo quegli anni non li ho vissuti) sarei d'accordo ad un provvedimento di clemenza ben studiato,ma ad una condizione. La sinistra italiana (o meglio una minima parte della sinistra radicale) deve piantarla con quell'atteggiamento da anni '70 verso la lotta armata. Compagni che sbagliano appunto, oggi è vergognoso. C'è chi acclama Scalzone con un "benvenuto!" come il buon Francesco Caruso o chi addirittura lo inviterebbe in Parlamento...
venerdì, gennaio 12, 2007
Censura e Buon Senso
Io lo so che i nostri al governo un (bel) pò di cacate le stanno anche facendo, però non è che ogni cosa, anche la più banale deve sucitare una levata di scudi unanime.
Parlando con la gente ho avuto quasi l'impressione che il Governo stesse tenendo una politica di stampo cinese sui mass media, del tipo oscuramento di Google o importazione iper-limitata di film americani. Il problema era quello della censura del nuovo kolossal di Mel Gibson sulla civiltà maya. Al di là dei refusi che a detta degli storici abbonderebbero nel film il problema è quello della violenza. Per di più (a mio giudizio) alcune scene di violenza sembrerebbero "gratuite" non essendo funzionalizate all'andamento della trama. La proposta di Rutelli, non seguita dalla Commissione Censura (film per tutti, dicevano) ma imposta di fatto dalll'onnipresente TAR Lazio è quella di vietare il film ai minori di 14 anni. Dico io: e allora? La libertà di informazione in Italia è a livelli preoccupanti; una classifica che ho visto da qualche parte ci mette dietro lo Zimbawe e la Repubblica Dominicana e ci preoccupiamo che il film di Gibson sia V.M. 14 anni?
Ma siamo seri! Mica stanno chiudendo i quotidiani e socurando i tg...E' stata presa una misura ovvia, tanto poi i quattordicenni (ammesso che interessi il film ai quattordicenni di oggi, ma li conoscete?) al cinema ci vanno lo stesso, e soprattutto la TV la guardano anche in seconda serata. E' ovvio che in un film in cui ci sono solo battaglie e sangue c'è questa misera norma di censura. Almodovar non è vietato ai minori di 14 anni? e Black Hawk Down? E Salvate il Soldato Ryan?A proposito quando uscì Salvate il Soldato Ryan io non avevo ancora compiuto 14 anni eppure al cinema ci andai e la polizia politica mi ha persino permesso di raccontarvelo...
TODOS CABALLEROS
L'ingresso di Bulgaria e Romania nella UE ha suscitato nell'opinione pubblica una sensazione che definirei di distratto disgusto. E già, perchè pensiamo davvero che l'opinione pubblica abbia tempo da perdere con L'Unione Europea?
Il sottoscritto, che in questo periodo tempo da perdere ne ha eccome, si è posto qualche problema. Finalmente si è realizzato il sogno di un'Europa dall'Atlantico al Mar Nero...ma finiamola, non ci crediamo più dai tempi di Traiano Imperatore!
Poi ci sono le polemiche sollevate dalla forte probabilità di un esodo biblico di lavoratori verso i nostri paesi; osservazione questa che, se depurata dai consueti commenti sbracati di stampo leghista, mi pare quanto meno sensata. E poi l'annosa questione dei Rom.
Il problema che voglio mettere in evidenza è un altro. Se non vado errato da Mastricht in poi il sogno europeo si è trasformato da una serie di vantaggiosi accordi economico-commerciali in un progetto verso una unione dei popoli. Che questo secondo aspetto sia tutt'oggi in crisi è lampante: non mi riferisco solo ai fallimenti dei referendum in paesi tradizionalmente europeisti ma soprattutto all'opinione che l'uomo della strada ha dei lontani e oscuri buromostri di Bruxelles e Strasburgo. A mio modesto parere l'Europa dei 25 ha definitamente tarpato le ali del sogno. E l'ingresso di Romania e Bulgaria suona veramente come una campana a morto. Spero di sbagliare ma il club europeo sembra veramente aperto a cani e porci. Il mio può sembrare razzismo,lo ammetto e me ne assumo il rischio, ma che non si parli ipocritamente di Europa dei Popoli ammettendo paesi la cui adesione agli ideali europei è nulla.
domenica, dicembre 24, 2006
L'ultima provocazione
Forse c'è solo una cosa peggiore delle indebite intromissioni della Chiesa nella politica italiana: le intromissioni della politica italiana nella Chiesa.
Sono stato sempre fermamente a favore del diritto ad una fine dignitosa per Piergiorgio Welby, ed ho trovato in molti casi fuori luogo (non sempre però) i diktat della chiesa in tema di legislazione italiana. Centra poco il fatto che la legge può toccare i valori cristiani: a seguire gli insegnamenti della Chiesa deve essere il credente, non il legislatore.
Ora che eutanasia, o quello che è, è fatta diamoci un taglio. Ora non possiamo pretendere che la Chiesa avalli. Chi sono io, chi sono i laici, chi sono i radicali per dire quello che è giusto o non è giusto secondo i dettami della Chiesa. Per questo c'è il papa e ci sono le gerarchie ecclesiastiche.
Ora: la dottrina cattolica condanna fermamente il suicidio e gli atti dispositivi della vita. Generalmente viene comunque celebrato il funerale ad un suicida in quanto si presume che il poveretto abbia agito in uno stato di alterazione psichica e quindi poco consapevolmente. Non è certo questo il caso di Welby, un uomo lucidissimo per quanto sofferente. I funerali cattolici a welby erano improponibili. E sarebbe anche opportuno fermarsi di fronte alla morte, e astenersi da quell'ultima macabra provocazione che sono i funerali laici sul sagrato di una Chiesa.
Sono stato sempre fermamente a favore del diritto ad una fine dignitosa per Piergiorgio Welby, ed ho trovato in molti casi fuori luogo (non sempre però) i diktat della chiesa in tema di legislazione italiana. Centra poco il fatto che la legge può toccare i valori cristiani: a seguire gli insegnamenti della Chiesa deve essere il credente, non il legislatore.
Ora che eutanasia, o quello che è, è fatta diamoci un taglio. Ora non possiamo pretendere che la Chiesa avalli. Chi sono io, chi sono i laici, chi sono i radicali per dire quello che è giusto o non è giusto secondo i dettami della Chiesa. Per questo c'è il papa e ci sono le gerarchie ecclesiastiche.
Ora: la dottrina cattolica condanna fermamente il suicidio e gli atti dispositivi della vita. Generalmente viene comunque celebrato il funerale ad un suicida in quanto si presume che il poveretto abbia agito in uno stato di alterazione psichica e quindi poco consapevolmente. Non è certo questo il caso di Welby, un uomo lucidissimo per quanto sofferente. I funerali cattolici a welby erano improponibili. E sarebbe anche opportuno fermarsi di fronte alla morte, e astenersi da quell'ultima macabra provocazione che sono i funerali laici sul sagrato di una Chiesa.
sabato, dicembre 23, 2006
Welby è morto, viva Welby
Leggendo stamattina"Il Giornale" (era l'unico giornale in edicola, che vi pensate?ma domani comprerò Libero o La Padania) mi sono imbattuto in questa frase di Belpietro, che ad onor del vero mi ha colpito. E con questo chiudo ogni riferimento al Giornale.
Ci si chiede: Eutanasia è fatta?Secondo me no. Con questo non voglio mettermi i Professoroni che hanno sentenziato di si ma il mio discorso è semplice. Per me eutanasia è provocare la morte con un'azione, non evitare di impedirla. Con Piergiorgio si è cessata una terapia inumana, conformemente al principio costituzionale per il quale nessuno può essere obbligato a sottoporsi ad un trattamento medico contro la sua volontà. Dei giudici hanno affermato che questo principio costituzionale non è tuttora tutelato adeguatamente dal diritto vigente. C'è un vuoto legislativo, ed io non mi spingerò oltre il ribadire il mio assoluto rispetto per la libertà di ciascuno, anche di un leader politico come Welby.
I radicali sono accusati da destra e sinistra di "strumentalizzare" e politicizzare un dramma. Questo è senza dubbio vero ma vorrei ricordare che Welby in persona (che Dio l'abbia in gloria) ha politicizzato la sua situzione inviando quel famigerato messaggio a Napolitano per aprire (chissà) un dibattito che sembrave arenato su eutanasia, accanimento e testamento biologico. Anche qui entra in gioco la libertà. Ma detto questo vorrei sottolineare che per quanto dolce la morte resta sempre tale e non andrebbe accolta con gioia. Mio padre ha adirittura scomodato Kant e il suo uomo "fine, e mai mezzo".Io non arrivo a tanto ma certe figure di secondo piano dei radicali alla conferenza stampa davano veramente l'impressione degli avvoltoi.
domenica, settembre 17, 2006
Le domande dell'estate
Mi scuso con i miei venticinque lettori dell'inusitato silenzio, mi chiedo come ha fatto il Popolo Italiano a tirare avanti per questa lunga calda estate senza consultare la voce guida della contro-informazione, il paladino dell'articolo 21, l'unico foglio che accoglie tutti, senza distinzione di colore politico, religione, quoziente intellettivo, dimensione del posteriore e fede calcistica (nonostante i tentativi del Prof. Rossi che ho preso amaramente in odio, lui e le sue pashmine) eccetera eccetera eccetera...
Per consolarci un pò ecco di domande dell'estate:
-E' stato opportuno l'indulto?
Alla destra legalitaria non è piaciuto. Ai duri e puri di sinistra neppure. Di Pietro voleva dimettersi ma nn lo si può chiamare in causa per ogni morto ammazzato!P.S. Ma Di Pietro davvero si è dimesso poi? Mi sono perso qualcosa?
-Chi ha capito qualcosa del caso Telecom?
Confesso: io non ho capito molto, ho tante congetture su Tronchetti P. e soprattutto sul Governo. Prodi dice di non saperne niente?Tanto meglio...allora non faccia la vedova offesa e vada a maggior ragione a riferire in Parlamento. Detto questo: ma Guido Rossi è davvero diventato presidente Telecom? Ma è davvero lui, quello delle pashmine? Basta!!!
-Terminerà il panino al TG1?
Ovviamente me lo auguro, ma il problema è un altro. Prego di leggere il mio post del 25 giugno è di una attualità sconcertante mi compiaccio con me stesso. E che la destra la pianti: Biagi e Santoro sono diventati "disoccupati"...a Mimum hanno offerto fior fior di incarici.
-Oriana Fallaci era amata da tutti?
Domanda retorica. Ma nel dramma della morte riesco sempre a ridere di questa grottesca situazione. Chi in vita era la reincarnazione del Diavolo da morto si riscopre Messia. Non che si debba gioire per un lutto...ma un po' di contegno!
-Ma Calciopoli è finita davvero in una bolla di sapone?
Non credo. Non mi riferisco tanto alle retrocessioni, alle multe, alle penalizzazioni astronomiche, alla fuga dei campioni, alle partite Crotone-Juventus. Mi riferisco ad un triangolino sulle maglie nero azzurre. Quella sì che è roba da fantascienza!
domenica, luglio 16, 2006
Perchè?
Perchè dobbiamo aspettare 20 minuti un taxi sotto la pioggia, e trovare già 10 € sul tassametro? Perchè se mi viene un mal di testa devo andare in farmacia anche per comprare l'aspirina, mentre in tutta Europa basta metterla nella busta della spesa in un supermercato? Perchè devo andare dal notaio pure vendere la mia Panda del 1989? Perchè il mio avvocato deve costarmi quanto decidono loro e non quanto decide il mercato? Perchè la mia banca può unilateralmente modificarmi le cobdizioni del mio contratto? Se qualcuno riuscirebbe a darmi una risposta convincente a solo una di queste domande, giuro, cambierei opinione sulle liberalizzazioni. Per quanto riguarda i tassinari però su una cosa sono d'accordo: in quel caso l'intervento opera su una fascia debole e vanno valutati gli effetti di un simile atto. Ad esempio si potrà pensare ad una forma di indennizzo per chi ha investito sull'acquisto della licenza. ma comunque resto convinto che anche lo sciopero dei tassisti è la rivendicazione non di un diritto, ma di un arcaico privilegio.
sabato, luglio 15, 2006
La Rabbia e l'Orgoglio
E' arrivato il giorno del giudizio, sentenze già scritte ovvio. Non che necessariamente siano inique, ma senz'altro già scritte. Questo è innegabile. Era un processo (se così vogliamo chiamarlo) che non poteva finire in modo diverso. Ne va della credibilità del nostro calcio, questo è quello che dicono. Credo che senz'altro le aspettative della stampa sono state soddisfatte, e anche la credibilità per lo meno internazionale del nostro calcio è al sicuro. Ma la credibilità interna? Dalle ceneri dell'ancien regime moggiano sarebbe dovuto nascere un nuovo calcio. Bel calcio. Organi federali in balia dell'opinione pubblica giustizialista. Politicanti da strapazzo pronti a strappare i loro 5 minuti di notorietà invocando l'inesorabilità della pena o l'amnistia. Tanto per cominciare un nuovo calcio che si rispetti avrebbe dovuto FREGARSENE delle incombenze UEFA: pazienza, per quest'anno manderemo solo l'Inter Champions League, ma almeno facciamo un processo come Dio comanda. La requisitoria di Palazzi, tenutasi prima delle dichiarazioni difensive suonava proprio come un -potete dire quello che volete tanto la mia posizione non si muoverà di una virgola, e neanche quella della Corte-.
Durante le scorse "estati calde" del calcio diffidavo da chi ricorreva al TAR. In realtà non conoscevo bene la realtà dei fatti e soprattutto la qualità del procedimento sportivo. Trattasi di un diritto barbaro dove la difesa è un elemento puramente decorativo (audizione di testimoni, ascolto in pubblico delle intercettazioni, tempi tecnici per la difesa brevissimi). Tutto dominato dalla fretta, che vorrebbe essere sinonima di certezza e inesorabilità ma è solo portatrice di sommarietà. Presentare ricosro al TAR per le società in questione non è altro che riappropriarsi del diritto alla difesa: qui è negato, al TAR è, grazie al cielo, garantito per legge. Si obietterà che le garanzie previste dal Codice di Procedura Penale non devono essere necessariemente presenti anche nel rito sportivo: lì la pena concerne la libertà dell'umo, qui la serie in cui Juve e Fiorentina giocheranno. E' vero solo in parte. Da un lato senza un effettivo diritto alla difesa un processo semplicemente non è tale, in secondo luogo non sottovalutate le sanzioni. Il Milan ad esempio, quella che sembra uscita meglio dal procedimento, con l'esclusione dalla Champions League in realtà ha anch'essa subita una pena gravissima. Perdere i soldi dell'Europa riducerebbe il fatturato del club del 10%. E figuratevi chi è sceso in B: le squadre economicamente più deboli come la Lazio rischiano seriamente di portare i libri in tribunale. Le pene già così sono spropositate ma quello che i giudici non hanno considerato è che sul piano sostanziale la situazione sarà ancora più grave. Come la mettiamo con i fallimenti, con la perdita di introiti, con la svalutazione dei titoli quotati in borsa...che sono pene accessorie? E poi i giudici. Si è parlato di nomi di prestigio e di chiara fama. E' senz'altro così, chi sono io per criticare Cesare Ruperto, Presidente Emerito della Corte Costituzionale?Eppure...A me nessuno toglierà dalla testa che la lunga Camera di Consiglio altro non fosse che una manovra dilatoria per non dare l'impressione di una sentenza troppo scontata. E poi questi grandi geni hanno voluto ad esempio estromettere il Milan dalle coppe europee. Non esistendo una snzione ad hoc la hanno creata togliendogli44 punti per farlo finire dietro l'Empoli che così occupa la ultima posizione utile per la UEFA. E allora gli esimi giuristi in non so quante ore di camera di consiglio non potevano ricordarsi che l'Empoli non ha la licenza UEFA e la coppa non la può giocare? E questi sono gli uomini che viogliono rifondare il calcio italiano.
Durante le scorse "estati calde" del calcio diffidavo da chi ricorreva al TAR. In realtà non conoscevo bene la realtà dei fatti e soprattutto la qualità del procedimento sportivo. Trattasi di un diritto barbaro dove la difesa è un elemento puramente decorativo (audizione di testimoni, ascolto in pubblico delle intercettazioni, tempi tecnici per la difesa brevissimi). Tutto dominato dalla fretta, che vorrebbe essere sinonima di certezza e inesorabilità ma è solo portatrice di sommarietà. Presentare ricosro al TAR per le società in questione non è altro che riappropriarsi del diritto alla difesa: qui è negato, al TAR è, grazie al cielo, garantito per legge. Si obietterà che le garanzie previste dal Codice di Procedura Penale non devono essere necessariemente presenti anche nel rito sportivo: lì la pena concerne la libertà dell'umo, qui la serie in cui Juve e Fiorentina giocheranno. E' vero solo in parte. Da un lato senza un effettivo diritto alla difesa un processo semplicemente non è tale, in secondo luogo non sottovalutate le sanzioni. Il Milan ad esempio, quella che sembra uscita meglio dal procedimento, con l'esclusione dalla Champions League in realtà ha anch'essa subita una pena gravissima. Perdere i soldi dell'Europa riducerebbe il fatturato del club del 10%. E figuratevi chi è sceso in B: le squadre economicamente più deboli come la Lazio rischiano seriamente di portare i libri in tribunale. Le pene già così sono spropositate ma quello che i giudici non hanno considerato è che sul piano sostanziale la situazione sarà ancora più grave. Come la mettiamo con i fallimenti, con la perdita di introiti, con la svalutazione dei titoli quotati in borsa...che sono pene accessorie? E poi i giudici. Si è parlato di nomi di prestigio e di chiara fama. E' senz'altro così, chi sono io per criticare Cesare Ruperto, Presidente Emerito della Corte Costituzionale?Eppure...A me nessuno toglierà dalla testa che la lunga Camera di Consiglio altro non fosse che una manovra dilatoria per non dare l'impressione di una sentenza troppo scontata. E poi questi grandi geni hanno voluto ad esempio estromettere il Milan dalle coppe europee. Non esistendo una snzione ad hoc la hanno creata togliendogli44 punti per farlo finire dietro l'Empoli che così occupa la ultima posizione utile per la UEFA. E allora gli esimi giuristi in non so quante ore di camera di consiglio non potevano ricordarsi che l'Empoli non ha la licenza UEFA e la coppa non la può giocare? E questi sono gli uomini che viogliono rifondare il calcio italiano.
venerdì, luglio 14, 2006
Le password della Procura
Generalmente diffido sempre dagli attacchi indiscriminati alla magistratura, specie quando le polemiche vengono da una precisa parte politica che con la Giustizia ha un rapporto da psicodramma e ha tutto l'interesse a delegittimarla.
Altre volte invece si confondono gli atti dell'ufficio del PM, atti che sono doverosi con l'eccesso di zelo. Fermo restando lo scandalo della pubblicazione delle intercettazioni scatta la domanda retorica: ha sbagliato chi ha rubato o il giudice che lo ha scoperto con le intercettazioni?
Proprio perchè nutro un naturale rispetto per giudici e inquirenti mi sento di rabbia quando assisto a certe scene. Ad esempio quale esigenza cautelare avrebbbe mai potuto giustificare lo spettacolare arresto di Vittorio Emanuele con tanto di trasferimento nottetempo nel carcere di Potenza? Che necessità aveva il GIP di Potenza per lasciare dichiarazioni alle TV di mezza Italia? E per finire quest'ultimo fatto della presunta pass-word della Procura diffusa tra i giornalisti. Spero che sia tutto un grande equivoco, altrimenti sarebbe una vergogna inaudita.
Per colpa di poch,i gli attacchi al sistema giudiziaro ad opera del centrodestra rischia veramente di apparire al cittadino come una sacrosanta crociata.
mercoledì, luglio 12, 2006
Da oggi è più bello essere italiani
Evito di scrivere subito dopo la coppa altrimenti avrei scritto un mucchio di banalità. trasudanti d iretorica. Ed il bello è che sarebbero state tutte cose che pensavo davvero vabbè...
SIAMO CAMPIONI DEL MONDO! Prima questione: perchè siamo felici?Io sono appassionato di calcio e non faccio testo. Il bello dei Mondiali è che rende davvero felici e ottimisti per il futuro. E' irrazionale ma è così per tutti. Mia madre non segue il calcio, eppure si vince il Mondiale e si è felici. Non ti rendi conto subito della vittoria, è necessario che il capitano alzi la Coppa: e lì capisci tutto ed esplode la gioia. Ma forse la sensazione più bella è la sensazione di leggerezza che ti accompagna i giorni successivi. Seconda questione: non credo che una persona capace di intendere e di volere possa affermare in Italia in perfetta buona fede: a me del calcio non frega nulla. Nei posti in cui il calcio è diffuso si sublimano le pulsioni popolari che un tempo accompagnavano le guerre dei grandi re. Le rivalità tra Comuni per la squadra di Club, le campagne militari per la Coppa del Mondo. In tv hanno equiparato il ritorno dei Campioni del Mondo al Circo Massimo alle celebrazioni per i gladiatori. Non è così: a me quella festa mi ha ricordato gli imperatori di Roma in trionfo dopo un successo militare. La guerra che per fortuna non eccita più gli animi è sosituita dal calcio che diventa l'unica forma di nazionalismo accettabile. Ben venga. Terza questione: l'irrazionalità. Cito un aneddoto raccontato da Nick Hornby. Anni 90: la nazionale Inglese gioca contro il Camerun mentre il genio londinese è in curva tra i tifosi. In quegli anni al seguito della nazionale inglese c'erano avanzi di galera, neonazisti, semplici teppisti: il tifo si riduceva a intonare inni contro l'IRA e slogan razzisti. Gli amici liberal e intellettuali di Hornby, tifavano per il Camerun. Il nostro dava loro ragione ma non riusciva a non tifare per quella vecchia maglia bianca, nonostante tutto. E si ritrova a festeggiare insieme agli hooligans. Quarta questione: il tifo. Chi è appassionato di calcio tifa per la nazionale. Chi non è appassionato di calcio, o meglio, magari non lo è più non guarda i Mondiali. E' l'ordine naturale delle cose. Perchè tifare contro? Che senso ha? In effetti, complice il trionfo mundial, a gufare è rimasto solo Beppe Grillo e, forse, il manifesto. La nazionale indipendentemente dalla vittoria è sempre la stessa. Le maglie azzurro Savoia sono le stesse (nonostante siano dovute passare sotto le Forche Caudine di D&G) di Gigirriva, Rivera e Pablito Rossi. Le stesse di Italia-Germania 4-3, del Mundial di Spagna e delle Notti Magiche di Italia 90. Dopo il trionfo tutto ciò sembra ovvio. Il carro dei vincitori ha dovuto montare un rimorchio per contenere tutti...
martedì, luglio 11, 2006
Morire di lavoro
Non sarà senz'altro un tema su cui impostare fini discorsi politici. Non è un discorso adatto ai salotti buoni. Non è un tema con cui arringare una piazza in comizio. E, per la verità, è un problema che in termini di voto non sposta che una quota trascurabile di preferenza. Ma proprio per questo: ormai la campagna elettorale è finita, perchè nessuno nel centro-sinistra parla delle morti bianche? Ho letto da qualche parte che non è neanche tra i 5o (cinquanta) temi più dibattuti in televisone. Eppure si tratta pur sempre di lavoro, tema, questo sì forte della campagna elettorale e della dialettica politica. Il lavoro non è solo contratti precari, ma anche diritto alla sicurezza. Meno male che è intervenuto Napolitano che, con il suo prestigioso intervento, ha dato al problema un minimo di visibilità. E' un piccolo passo, ma pur sempre nella direzione giusta.
sabato, luglio 08, 2006
Tutti a casa!
Ai pacifisti, quelli del "senza se e senza ma" vorrei ricordare che la Costituzione Italiana all'art. 11 ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Quindi non ripudia ad esempio l'esercito che è una istituzione della Repubblica che merita rispetto da parte dei Parlamentari, membri di un'altra istituzione.
Mi premeva ricordarlo. Altra caratteristica del senza se e senza ma è quella di fare di tutta l'erba un fascio. Mettere sullo stesso piano l'Iraq e l'Afghanistan è una mostruosità morale prima ancora che giuridica. La nostra presenza in Afghanistan è nell'orbita delle missioni NATO e senz'altro sotto l'egida delle Nazioni Unite. E' perfettamente legale dal punto di vista giuridico così come a mio giudizio l'attacco statunitense al regime talebano era più che giustificato. La nostra presenza è giustificatadal fatto che il regime talebano, dando protezione ad i terroristi metteva in serio pericolo anche la nostra sicurezza, come quella di Spagna, Francia, Germania (tutti Paesi presenti in Aghanistan). Diverso è il discorso sull'Iraq: non entrando nel merito delle scelte dell'amministrazione Bush (che ovviamente non condivido) non credo che la nostra presenza lì abbia avuto un senso. Si tratta di una missione che nulla ha a che vedere con l'Allenza Atlantica e che con le Nazioni Unite ha un rapporto quanto meno tormentato. Il segnale di discontinuità del Governo Prodi in politica estera è stato legittimamente quello di annunciare il rientro dall'Iraq entro l'anno. In netto contrasto con le confuse promesse di Berlusconi. Voler pretendere un ritiro immediato anche dall'Afghanistan risponderebbe semplicemente alla italica logica del "tutti a casa" che in quel caso ci porterebbe davvero all'isolamento.
mercoledì, luglio 05, 2006
C'è puzza di giustizia sommaria
Sono juventino, ovvio ma chi mi conosce sa che durante tutto questo casotto ho sempre cercayo di separare il tifo dai fatti, operazioni che mi ha portato a dare ragione persino all'odiato Zeman. E ho detto tutto. Se veramente dobbiamo ripulire il calcio facciamolo, ma allora si deve arrivare alla verità. L'obiettivo di un processo è quello di arrivare alla verità processule, non si aspira ad una Verità con l V maiuscola. Ma la verità processuale è comunque un concetto ben diverso dalla verità della pubblica piazza. Purtroppo partita sotto i migliori auspici la macchina processuale per apparire ineluttabile ed inesorabile ha perso di vista alcuni parametri di fondo, forse per mettere a tacere le ormai sopite paure su una certa volontà di insabbiamento (di chi poi...). Il processo penale accorda garanzie a chi è accusato dei crimini più efferati e soprattutto conferisce anche a questi individui il diritto alla prova. I tempi lunghi della giustizia non sono solo un grave problema ma sono anche il prezzo da pagare alla garanzia di un processo equo. Certo il maxiprocesso del calcio non è un processo penale, ma certi principi dovrebbero trovare cittadinanza in qualsiasi controversia. Le intercettazioni telefoniche, ancorche inequivocabili andrebbero ascoltate? Perchè non permettere agli incolpati di citare testimoni a proprio favore? E soprattutto trovo fuori luogo le ironie della stampa sulle dichiarazioni difensive; questi incolpati in quanto tali avrebbero anche diritto al mendacio. Fateli parlare, ascoltateli e condannateli. E chi se ne frega delle incombenze UEFA, è in gioco la credibilità del nostro calcio, non perdiamo una buona occasione.
GER-ITA 0-2 119' Grosso; 120' Del Piero
Ha detto bene qualcuno: partite come queste si immaginano solamente. Se fosse stato un film sarebbe stato troppo esagerato per essere verosimile. C'è stato tutto: il pubblico ostile, la rabbia per i fischi all'Inno di Mameli, i brividi alla nostra porta, noi che non stavamo a guardare. Sgurdi, colpi di tacco, gesti atletici ogni dettaglio per il tifoso è carico di significati recondidi. Un colpo di tacco può essere interpretato come un inutile virtuosismo in un clima da battaglia, preludio della tragedia. Per il tifoso ottimista è manifesto di convinzione nei nostri mezzi. E poi i pali, le traverse, i contropiede: ogni fischio a nostro sfavore ci fa imprecare contro l'arbitro pensando che tutto funziona come da noi. Si perde la ragione si urla contro il negro Odonkor, si fa l'italico gesto dell'ombrello al signorile Klinsmann. Poi lo spettro dei rigori: per loro sempre felici, per noi quasi sempre infausti. Eravamo tutti convinti di perderci davanti all'ultimo ostacolo, e sarebbe stato un peccato, una ingiustizia. Ma il Dio del calcio ha una sua giustizia, spesso incomprensibile agli occhi dell'uomo. Gli appassionati di tutto il mondo avrebbero visto ben volentieri eliminata l'Italia viscida di Lippi e Cannavaro (in realtà i migliori). Un'Italia che simula i rigori e compra gli arbitri: ma il Dio del calcio sa che il Mondiale è un'altra cosa. Al Mondiale vince chi è più bravo, e noi siamo stati più bravi dei crucchi. E il Dio del calcio sa che in Italia-Germania possono vincere solo i nostri. Come è sempre stato.
lunedì, luglio 03, 2006
Italia-Germania
E' e resterà la madre di tutte le partite per ogni tifoso italiano. Un match che gronda di retorica: l'efficienza e la solidità teutonica contro la passionalità e l'estro mediterraneo. Un tale Achilles dalle colonne del neanche tanto prestigioso Spiegel tacciava noi italiani di mammonismo e parassitismo oltre che di un'altra caterva di stomachevoli luoghi comuni. E giù polemiche, richieste di scuse ufficiali come se a parlare fosse stata il cancelliere Merkel in persona. In realtà bastava farci una risata riflettendo sulla pochezza della stampa popolare tedesca, forse addirittura al livello di quella inglese. E' stato un vero spasso sentire a questo proposito uno come Rino Gattuso! Quando sembrava archiviato il caso, vera manna dal cielo per tv e giornali italiani a corto di notizie nei giorni di riposo mundial ecco il nuovo caso: Frings. Costui è un onesto manovale del pallone, un centrocapista che avrebbe avuto l'ingrato compito di marcare a uomo Totti. Si è reso colpevole di un pugno scagliato al volto di Cruz nel rovente post-gara del quarto di finale Germania-Argentina. E quis ini nota un'altra differenza con noi Italiani: immaginate un gattuso che si fa squalificare a partita finita e vinta? A me sinceramente del fatto che questo tale Tosten Frings giocasse o meno sinceramente fregava meno di zero: non credo che il nostro passaggio di turno/eliminazione dipenda dalla presenza in campo di questo carneade del pallone. E credo che anche Lippi e la Federazione siano di questo avviso. Elegantemente si sono rimessi alle decisioni della Fifa; anche se qui sorge il legittimo dubbio su come si sarebbero comportati se al posto di Frings ci fosse statoun Klose o un Ballack. La mossa di SKY (la TV che ha mostrato alla FIFA le immagini incriminate) è fuori luogo per 2 ordini di motivi. Il primo di ordine etico: non siamo stati noi Italiani a prendercela con gli spioni scandinavi per il filmato di Totti che sputava a Poulsen da cui è scaturita la sacrosanta squalifica? In secondo luogo la mossa è sbagliata per motivi squisitamente pratici: la squalifica ottenuta per un modesto giocatore ha un costo altissimo in termini di stampa che se possibile fomenterà ancora di più i giocatori tedeschi e di ambiente trasformando il già rovente catino del Westfalen di Dortmund in un'autentica bolgia infernale.
domenica, luglio 02, 2006
Il Tempo delle Decisoni
C'è stato il tempo della delusione, inutile negarlo, per quanto riguarda l'operato del Governo Prodi. Ma pian piano sto riacquistando fiducia. Innanzitutto: chairezza sul ritiro dall'Iraq, operazione quanto inutile, quanto pericolosa. Poi la fermezza di Prodi e Parisi sull'Afganistan con la sinistra radicale che seppur controvoglia è costretta a tornare a più miti9 consigli. Infine la deregulation, le liberalizzazioni del decreto-Bersani. Dopo 60 anni sembra finalmente iniziata la fase finale dello smantellamento del sistema dell'economia corporativa. In settori non fondamentali, ma rilevanti quali quello dei tassisti, dei farmacisti e dei fornai. Settori in cui una serie di veti incrociati è riuscita a mantenere in vita anacronistici previliegi. Si tratta di riforme che ideologicamente poco hanno a che vedere con politiche di "sinistra". Per dirla alla Bersani appunto, si tratta di interventi privi di qualsiasi furore ideologico. Si tratta infatti di riforme coraggiose che avrebbero dovuto per lo natura essere varate da quella che pretende di chiamarsi Casa delle LIBERTA'. In realtà analizzando i fatti senza i filtri delle ideologia una riforma del genere, senz'altro improntata al liberismo può dirsi "di sinistra" nella misura in cui è favorevole al consumatore. Tutto fa brodo per rilanciare l'economia, per ridurre i prezzi e far tornare a spendere gli Italiani. Non è un caso che l'ala liberista di Forza Italia (oltre che la stampa di destra che può dirsi davvero libera, vedi Libero o Il Foglio) , l'UDC e l'area meno reazionaria di AN plaudono o quantomeno in qualche misura apprezzano questo provvedimento. Non si capisce in base a quali principi certi settori devono essere sottratti ai benefici (per il consumatore, ovvio) del libero mercato e della concorrenza pura. Ovvio che il decreto-Bersani deve essere solo la basem degli interventi del Governo, ma senz'altro dopo le delusioni siamo ad un buon inizio. Complimenti.
Secondo voi è un caso che la cosidetta Sinistra Radicale in materia al momento ha taciuto?
venerdì, giugno 30, 2006
Un orso italiano nella civile Germania
La nobile figura dell'orso campeggia sullo stemma del Land della Baviera; è rappresentata in tantissime statue a Berlino; è contenuto addirittura nell'effige del Papa tedesco e bavarese Benedetto XVI. L'orso trentino Bruno, sconfinato dal Parco Nazionale dell'Adamello attraversando le Alpi avrebbe dovuto sentirsi al sicuro in quella terra così ospitale. Addirittura poteva contare sul benvenuto del Governatore della Baveria; senonchè qualcosa è andato storto. Bruno sentitosi perso ha iniziato ad avere cedimenti, è diventato pericoloso. ha addirittura ucciso pecore e galline. Lo ha fatto per nutrirsi, ovvio. L'unico animale che uccide altri animali per puro divertimento è l'homo sapiens sapiens. E' partita contro di lui una caccia grossa, cacciatori da tutta la Germania si sono addentrati nella foresta bavarese nell'esercizio della libertà di schioppo. Ed effettivamente Bruno è stato trovato, e brutalmente assassinato da ignote mani barbare. Un giorno prima dell'entrata in vigore del decreto. Senza l'intervento di alcun veterinario che avrebbe permesso quantomeno di addormentare l'animale e portarlo al sicuro. Bruno sarà imbalsamato, il suo corpo sarà custodito in un qualche Museo di Storia Naturale tedesco, tra bambini vocianti e genitori distratti.
giovedì, giugno 29, 2006
I costi della Corona Britannica
Leggevo interessato dei costi che annualmente sostiene ogni suddito di Sua Maestà per mantenere la famiglia reale. Qualcosa come 62 pence, l'equivalente di un gustoso caffè di un bar alla moda nella capitale. Tra l'altro i membri della famiglia Windsor sono a tutti gli effetti contribuenti, con eccezione, se non erro della sola regina Elisabetta. E' messa a tacere così una delle critiche più ricorrenti dei (pochi per la verità) repubblicani inglesi. Meravigliandomi di questa cosa l'ho fatta notare ad un mio amico. Ed in effetti mi è stato risposto che tutto ciò è molto equo: probabilmente costa molto di meno agli Inglesi la Corona Britannica di quanto costi il cardinal Ruini a noi...
ILPROGRAMMADELLUNIONE
Centra in ogni discorso politico, viene agitato come un manganello. In suo nome si minaccia, si promette, si spera, si media. Si invita l'alleato non allineato a rileggerlo. Contiene tutto e non contiene niente, forse nessuno lo ha mai letto per intero. Ha concetti più ampi di un Trattato sulla Unione Europea. Consta di 274 pagine, migliaia di parole ma i compilatori hanno per esempio omesso la parola TAV (preferendo parlare di "priorità della politica dei trasporti e della mobilità è l'integrazione del sistema di mobilità italiano nelle grandi reti europee"pag. 138.) o la parola PACS (preferendo la ambigua formula di riconoscimento giurido di diritti, prerogative, facoltà alle persone che fanno parte di unioni di fatto). Ai signori della cosiddetta sinistra radicale sempre pronti a citare a sproposito questo benedetto programma ricorderei io a mia volta di rileggerselo per bene: dell'Afghanistan non c'è traccia. Troppi omissis in questo benedetto programma, ed ora vi prego, non equiparate le pagine bianche a quelle a vostro favore. Sull'Afghanistan si discuterà civilmente in CDM e Parlamento (possibilmente anche con l'opposizione). A questo proposito considerando sostazialmente condivisa dalla CDL la posizione della maggioranza dell'Unione sull'Afghanistan non ci sarebbe niente di strano se i 2 schieramenti votassero insieme il rifinanziamento. Bene ha fatto l'UDC a chiarire la situazione. Viste le reazioni di FI e AN è chiaro quindi che la loro disponibilità a votare provvedimenti condivisibili è solo di facciata. Ma che ci vogliamo aspettare...non ci scordiamo che il disimpegno completo dall'Iraq entro l'anno annunciato da D'Alema corrisponde anche alle promesse di Berlusconi. Senonchè ora l'opposizione parla di fuga umiliante...
mercoledì, giugno 28, 2006
Golpe
Giocavo a calcetto mi ariva un sms da un mio amico: ma perchè gridano al golpe? cosa hanno fatto? Io immaginavo già qualcosa ma mi rifiutavo di crederlo sul serio. Ma mica è la storia delle questioni di fiducia? Lo era...Ma lasciamo stare la cinquantina di questioni di fiducia poste dal Governo Berlusconi per far approvare le varie porcherie dagli alleati più riottosi, la politica non è un gioco a chi rinfaccia più cose all'altro. Confesso tra l'altro che ignoro la materia del contendere (l'interpretazione di un certo articolo del regolamento del Senato) e quindi non so se i vari esponenti della Opposizione in quel dato momento avrebbero dovuto o potuto parlare. Ma non credo che anche volendo i 5 minuti da concedere al senatore Schifani questi avrebbero potuto cambiare la storia della democrazia italiana...
E poi sono portato a credere che effettivamente l'opposizione in quel caso non aveva diritto di parola non tanto per una cieca fiducia nella Finocchiaro ma perchè autorevoli esponenti della CDL fuori dall'aula tendevano a minimizzare e dare credito anche all'interpretazione loro avversa. E d'altro canto immaginate il senatore Maran di FI che dopo aver scagliato il libro del regolamento verso lo scranno del Presidente e venire per questo buttato fuori continuava imperterrito a OKKUPARE il suo seggio e pretendeva ancora di parlare...al rifiuto di Marini ancora insorge la CDL: GOLPE!
Lott(o) all'evasione
Professor Prodi,
complimenti sinceri per la sua posizione sulla evasione fiscale. E' una piaga del nostro paese, una delle più odiose. Su questo siamo d'accordo tutti. E' inaccettabile. E' insostenibile che sia pari al 7% del PIL. Una cifra che permetterebbe di finanziare i servizi sanitari dello Stato. Bene, bene, bene, ottimo. Sono cose su cui non è possibile sollevare obiezioni. Ma noi da Lei vorremo sapere un'altra cosa. COME SI PUO' RIDURRE QUESTA BENEDETTA EVASIONE? Con il tintinnio di manette? Col potenziamento della polizia tributaria? Con nuove e avanzate forme di accertamento? Muovendo guerra alle partite IVA del Nord-Est? Io non saprei qual è la soluzione più appropriata. Ma io non sono Presidente del Consiglio.
martedì, giugno 27, 2006
Un Popolo di Schifosi
Peccato che la gente in fin dei conti si interessa molto meno di un referendum (ancorchè fondamentale) che di una qualsiasi campagna elettorale per le politiche. Vi ricordate il COGLIONI di Berlusconi, con tutte le ironie che seguirono? Sono un coglione, coglione sì ma non fesso e simili. Poteva succedere qualcosa di simile con gadget ANCH'IO FACCIO SCHIFO sulla base delle dichiarazioni dell'onorevole Speroni del tipo l'Italia fa schifo e anche gli Italiani.
E' stato simpatico anche per un meridionale ascoltare su radio1 un qualche politicologo simpatizzante leghista mentre diceva che il sì ha vinto in quella parte d'Italia non solo socialmente più avanzata ma anche intellettualmente più avanzata. E già quella stessa terrfa che ha dato i natali ad alcune delle menti più insigni del nostro secolo quali Calderoli, Castelli o Borghezio.
Ed ora prepariamoci a resistere all'insurrezione armata...
domenica, giugno 25, 2006
Occupazione della RAI
Prima di urlare all'occupazione della Rai i signori del centrodestra si ricordino delle loro porcherie. Le censure, le epurazioni, la eraccomandazioni. Cose di cui non vale la pena parlare. E' tempo di nomine, il Professor Prodi non ci deluda. Sognamo una Rai indipendente e pluralista. Mi rendo conto che il mio sogno di una Rai del tutto avulsa dalle beghe della politica, una Rai di garanzia (con dirigenti di nomina presidenziale ad esempio) è una utopia del tutto irrealizzabile. E' legittimo che un Governo appena insidiato non possa ad esempio tollerare un direttore di TG1 che ogni giorno dia in testa al premier. Prodi non segua l'esempio di Berlusconi: nella Rai devono convivere i Mimun con i Santoro, i Vespa con i Biagi e così via. L'unico criterio non può che essere quello del merito. Finalmente dovrà tornare la piena concorrenza con Mediaset. E d'altro canto una Rai pluralista non potrà tollerare che Vespa monopolizzi l'approfondimento politico sulla prima rete nazionale. Non deve eesere cacciato, certo, ma affiancato anche ad altri nomi illustri con altri programmi. E ci sono giornalisti che per il loro spessore personale e intellettuale non possono restare fuori: non mi riferisco solo agli epurati Biagi e santoro ma anche perchè no, a persone come Giuliano Ferrara o Vittorio Feltri.
sabato, giugno 24, 2006
Confusi e intercettati
Il mezzo di ricerca della prova comunemente conosciuto come intercettazione telefonica sta sempre di più entrando nella vita quotidiano. Ho usato appunto una terminologia tecnico-giuridica per ribadire il concetto che i verbali delle intercettazioni hanno finalità probatorie e non mai possono avere la funzione di soddisfare la morbosa curiosità del cittadino. E' inaccettabile ad esempio, quantomeno moralmente, che per il solo fatto di aver interloquito telefonicamente con il Fazio o il Moggi di turno una persona sia condannata alla pubblica gogna delle prime pagine dei giornali. Si sente tanto parlare in questi giorni di regolamentazioni necessarie in questo ambito. Ben vengano! Che senso ha pubblicare sui giornali intercettazioni come quelle riguardanti i commenti su presunte amiche della moglie di Fazio, o le pesanti ironie di Moggi sui figli di Bettega o le battute da caserma del "reale" Vittorio Emanuele. Nutro sinceri dubbi anche sulla opportunità di pubblicare le intercettazioni penalmente rilevanti, ma in questi casi un interese maggiore senz'altro c'è. Ma il gossip, il voyeurismo, la sindrome da reality show, quella sì è inconcepibile. Ma d'altro canto c'è da sottolineare come lo strumento delle intercettazioni telefoniche o ambientali possa essere in certi indagini delicate l'unico mezzo di prova possibile. Evitiamo se possibile di confondere il piano della pubblicazione sui giornali con quello della utilizzabilità processuale. In questo secondo ambito la legge c'è, ed è chiara. Il bene della privacy è sacrificabile solo a favore di irrinunciabili esigenze di indagine, quando la prova non può essere raccolta con strumenti meno invasivi. Nel caso in cui le intercettazioni vengono richieste da un PM troppo pigro, un qualsiasi GIP non deve pensarci due volte a rigettare la richiesta.
Detto questo: la Juve ha concluso il campionato con una caterva di punti. Impossibile essere INTER-cettati.
lunedì, giugno 19, 2006
Mai più Gazzetta
NON COMPRERO' MAI PIU' LA GAZZETTA DELLO SPORT. Non servirà a niente ma mi consola che molti la pensano come me. Un atteggiamento ai limiti del denigratorio verso tutti i tifosi della Juventus che ancorchè "colpevoli" di tifare per una squadra rappresentata da una società truffaldina non meritano questi trattamenti. Sbeffeggiati da 4 giornalai prezzolati, non me lo dimentico io il ghigno del vice-direttore alle varie trasmissioni di approfondimento su Calciopoli. Un signore che ha perso ogni equidistanza e serietà di giudizio in barba ad ogni principio etico e deontologico. Il mestiere di giornalista è quello di raccontare la propria verità, certo. Esattamente quello che hanno fatto testate non certo filo-juventine come il Corriere dello Sport o la redazione sportiva di Repubblica. Giudizi severi, coerenti e inesorabile; ma senza mai perdere di vista la corretteza. Un attacco quotidiano e grondante antipatia personale verso Marcello Lippi, che nonostante vari tentativi è uscito indenne da ogni inchiesta penale e no. Come se i padri dovessero essere giuridicamente responsabili dei fatti dei figli. Dopo il pareggio con gli Usa la Gazzetta titolava: LIPPI DELUSO, FIGURIAMOCI NOI. Io sono deluso da chi rappresenta uno dei giornali non solo sportivi più prestigiosi in Italia, ed ha perso tante buone occasioni per dare l'esempio sulla correttezza nell'informazione.
Referendum, questo sconosciuto
Oggi ho visto una puntata di Portapporta in cui per la prima volta gli schieramenti hanno spegato più o meno chiaramente le ragioni del Si e quelle del No. Un pò tardi considerando che il referendum più importante della storia repubblicana è tra 7 giorni. Si decide sul futuro della legge fondamentale...credo che sia più importante dell'elezione di in qualsiasi Governo, che, bene che vada, durerà al massimo 5 anni. Fino a oggi la destra ha parlato di spallate a Prodi. La sinistra pur insistendo sul significato della Costituzione, figlia dell'Antifascismo non ha in concreto insistito a fondo su quali tragedie porterà una eventuale vittoria del SI. E sarebbero davvero conseguenze drammatiche: innanzitutto la Devolution, primo ingridiente del pastrocchio voluto dalla Lega. portando alle Regioni materie come la scuola e la sanità si rischia davvero di ritrovarsi specie al Sud dei cittadini di serie B. D'altro canto si dovrà considerare come le Regioni avranno pure bisogno di reperire risorse per questo aumento di funzioni, con un aggravio di costi tutto a spese dei contribuenti. Ma la grande truffa dei sostenitori del SI (truffa più o meno legittima) è quella di voler spacciare per semplice referendum sulla devolution una riforma che va a minare l'impianto stesso della Costituzione. Al punto che in caso di vittoria la Costituzione dei Saggi di Lorenzago sarebbe una cosa diversa da quella dei Padri Costituenti. Ed è davvero vergognosa la campagna elettorale che tenta di mascherare la grande truffa devolutiva con un referendum contro la burocrazia e l'alto numero di parlamentari.
Il Presidente della Repubblica verrà ridotto a d un semplice maestro di cerimonie, ad un pomposo notaio. Il Primo Ministro godrà di un potere assoluto (anche se in parte condivido la possibilità di licenziare i Ministri) potendo addirittura sceiogliere la Camera. Il Parlamento sarà succube dell'Esecutivo, e sarà paralizzato dalle macchinosissime procedure per l'approvazione delle leggi. La litigiosità tra Stato e Regioni sarà insostenibile per via della previsione dell'Interesse nazionale. Per non parlare dell'ironia da bar sull'ottuagenario Ciampi che "per la sua età non può che essere conservatore" (dopo averlo candidato per il bis al Colle) e sulla presa in giro sulla Riforma Costituzionale fatta dal centrosinistra. Anche quella senz'altro ottenuta a colpi di maggioranza ma che in realtà interessav pochi articoli in tema di competenza Stato-Regioni e che non sfasciava l'intera baracca puntando su contenuti sostanzialmente condivisi in Bicamerale.
Una cosa è dire che la Costitzione è immutabile (non sono d'accordo); un'altra è invece essere costretti ad approvare una qualsiasi cacata spacciata per riforma per non sentirsi dire dal Maroni di turno di essere dei conservatori...
venerdì, giugno 16, 2006
Caro Professore
Caro Romano Prodi, faccio parte del cosiddetto Popolo delle Primarie. Ho votato per Lei alle primarie e per la Lista Unitaria dell'Ulivo alle elezioni. La prego si svegli, non è questo che vogliamo. Aveva parlato di ridurre i Ministeri e invece ne abbiamo uno in più del Governo Berlusconi. Aveva parlato di ruoli chiave per le donne e invece solo un Ministero con Portofaglio (sempre meglio delle Signore che non viogliono lasciare la casa per la politica di Berlusconi, comunque). Io lo so che Lei aveva un sogno: un Governo di personalità competenti di altro profilo. Ad esempio grandi economisti all'Economia, giuristi di chiara fama alla Giustizia, prestigiosi diplomatici agli Esteri e così via. Ciò ovviamente non è stato possibile. Per il risicato successo ha avuto bisogno di un esecutivo forte con tutti i leader di partito su una poltrona e questo possiamo mandarlo giù. ;Ma questa grande spartzione finale non possiamo accettarla: sottosegretari su sottosegretari, deleghe, viceministri, scissione di ministeri precedentemente accorpati con una moltiplicazione biblica delle poltrone. Presidente Prodi, noi elettori di Centro-Sinistra siamo diversi da quelli del centrodestra. Noi non siamo disposti a turarci il naso, ad ingoiare in silenzio ogni porcheria come fecero loro per le varie leggine ad personam e per le magre figure rimediate dall'Italia in giro per il mondo. Noi non tollereremo attengiamenti di questo tipo e l'inizio non ci fa sperare nell'Italia finalmente diversa che avevamo sognato e che ci aveva spinto in massa alle urne già per le primarie. Dopo questa delusione iniziale ora iniziano gli esami veri, i nodi cruciali: Politica economica, Politica estera e tutta una serie di argomenti-bandiera che serviranno da specchietto per le allodole sulla tenuta delle coalizione. (vedi PACS e Grandi Opere). Forza Professore, non ci deluda.
giovedì, giugno 15, 2006
Il Potenza a un Potentino
Finalmente il Potenza a un potentino, non conosco Postiglione se non per sentito dire ma già questa è una buona cosa. Ancora campani...no grazie, basta. Auguri presidente i tifosi devono SOLO per ora farti l'in bocca al lupo. Che diamine già al primo giorno lo critichiamo? e perchè? Ancbe Berlusconi ha organizzato un reality show sulle sue TV e se fossi milanista non lo contesterei certo per questo. Noi tifosi osserviamo fiduciosi, pronti ad applaudire se le cose andranno bene e si farà una squadra forte; pronti a contestare aspramente se non si onora il nostro blasone. Stop. Che città che è Potenza...tutti con le solite menate sul nessuno vuole investire nel calcio (e non solo) e adesso che uno comincia a rischiare qualcosa di suo già cominciano i gufi...
Verità su Calipari
VERITA' SU CALIPARI VERITA' SU CALIPARI VERITA' SU CALIPARI VERITA' SU CALIPARI VERITA' SU CALIPARI VERITA' SU CALIPARI VERITA' SU CALIPARI VERITA' SU CALIPARI VERITA' SU CALIPARI VERITA' SU CALIPARI VERITA' SU CALIPARI VERITA' SU CALIPARI VERITA' SU CALIPARI VERITA' SU CALIPARI VERITA' SU CALIPARI VERITA' SU CALIPARI
mercoledì, giugno 14, 2006
FORZA GRILLO
Caro Beppe Grillo,
dal basso del mio blog con così pochi contatti...all'alto del Tuo blog con milioni di contatti al giorno. Hai detto che non tiferai per l'Italia o le tiferai contro, cioè per i Lippi-zitti. Non so e non voglio sapere le tue ragioni...o meglio fingo di non saperle (protesti contro un sistema in cui centrano nell'ordine 1)dirigenti 2)arbitri 3)organi federali 4)allenatori 5)calciatori). L'Italia ha vinto contro il Ghana. Certo non è il Brasile di Pelè, però una pernacchia voglio farTela lo stesso. PRRRRRR
LE STANZE DEL BUCO
Non avevo mai sentito il ministro Ferrero prima d'ora. Non so se si tratti di un pericoloso estremista o cose del genere ma ha suscitato un violento dibattito sulle famigerate STANZE DEL BUCO. Non si tratta di luoghi di ritrovo per militari di leva ma di degli stanzoni, freddi e asettici, in cui i tossici si bucano assistiti da personale medico e da assistenti sociali. SPACCIO DI STATO, si è urlato mentre politici di ogni schieramento hanno iniziato con i soli tormentoni di moralismo raccogliticcio. In realtà non mi interessa tanto spezzare una lancia a favore di una proposta sensata; non mi interessa rimarcare i risultati positivi in termini di "riduzione del danno" ottenuti dai paesi che hanno iniziatole sperimentazioni (In Svizzera, ad esempio, ormai la morte per overdose è diventata una cosa buona sola per i romanzi di Irvine Welsh) ; non mi importa ricordare che il colore dei Governi in questi Paesi non necessariemente è rosso (Germani, Olanda, la Spagna di Aznar). Quello che mi interessa è invece che ormai in Italia è tutto ridotto a gretta polemica politica. Cosa centra un Calderoli con i problemi delle tossicodipendenza? Se permettete su una proposta del genere un Rutelli qualsiasi DEVE avere meno voce in capitolo di non solo Medici, operatori di Centri Specializzati o volontari; ma anche dei tossicodipendenti stessi. Ma che ne parliamo a fare: siamo un Paese che si accinge a cambiare 6o articoli della Costituzione e ancora vogliono spacciarci il referendum per UNA SPALLATA A PRODI...