mercoledì, febbraio 14, 2007

Onorevole Ruini


Ormai la misura è colma, l'avevo già scritto ma ora è davvero troppo.

Ricapitoliamo: è un anno che si parma di gay, coppie di fatto, PACS, ora se ne sono usciti con questi DICO. Era chiaro da subito l'atteggiamento della Chiesa. Forse Ruini era convinto di esserci riuscito ma si è sbagliato: il governo Prodi per una volta tra mille difficoltà è arrivato ad approvare un ddl dall'orripilante nome di DICO. Ho letto i vari punti e non mi pare niente di giacobino, non mi pare certo un attacco alla famiglia. In certi suoi aspetti è addirittura troppo timido (e grottesco per quanto riguarda la raccomandata al convivente: per evitare la dichiarazione congiunta si è arrivati alla follia di mandarsi un plico al proprio domicilio).

Sono veramente sfiduciato e deluso per il comportamento delle gerarchie ecclesiastiche. Non mi aspettavo nulla da Ruini, certo ma non mi immaginavo una discesa in campo così violenta del Papa. Io spero di sposarmi di Chiesa, ma per me questa dei DICO sta diventando un'ossessione. Ora ne va veramente della dignita della nostra repubblica. Siamo un paese a sovranità limitata? Stiamo addirittura aspettando note vincolanti dalla CEI per i parlamentari cattolici...ma se non erro questi sono reati!

La Chiesa sta facendo carta straccia del concordato: non sta facendo politica nel senso ampio del termine, ma addirittura si addentra nei meandri delle scelte legislative. L'opposizione ovviamente si erge a paladino della Famiglia e a difensore della Chiesa e delle sue libertà. Ma la libertà della Chiesa non è più illimitata, non siamo più ai tempi di Cavour. Ci sono precisi obblighi di diritto internazionale che vanno a limitare la libertà della Chiesa. Sicuramente la Chiesa non può comportarsi come un partito, sembra incredibile ma a questo ci siamo ridotti. Un fedele è portato a chiedersi se si può al tempo stesso credenti e di sinistra.

Nella situazione in cui ci siamo ritrovati chiedere la revisone del Concordato non è più una provocazione pannelliana.