domenica, dicembre 24, 2006

L'ultima provocazione

Forse c'è solo una cosa peggiore delle indebite intromissioni della Chiesa nella politica italiana: le intromissioni della politica italiana nella Chiesa.
Sono stato sempre fermamente a favore del diritto ad una fine dignitosa per Piergiorgio Welby, ed ho trovato in molti casi fuori luogo (non sempre però) i diktat della chiesa in tema di legislazione italiana. Centra poco il fatto che la legge può toccare i valori cristiani: a seguire gli insegnamenti della Chiesa deve essere il credente, non il legislatore.
Ora che eutanasia, o quello che è, è fatta diamoci un taglio. Ora non possiamo pretendere che la Chiesa avalli. Chi sono io, chi sono i laici, chi sono i radicali per dire quello che è giusto o non è giusto secondo i dettami della Chiesa. Per questo c'è il papa e ci sono le gerarchie ecclesiastiche.
Ora: la dottrina cattolica condanna fermamente il suicidio e gli atti dispositivi della vita. Generalmente viene comunque celebrato il funerale ad un suicida in quanto si presume che il poveretto abbia agito in uno stato di alterazione psichica e quindi poco consapevolmente. Non è certo questo il caso di Welby, un uomo lucidissimo per quanto sofferente. I funerali cattolici a welby erano improponibili. E sarebbe anche opportuno fermarsi di fronte alla morte, e astenersi da quell'ultima macabra provocazione che sono i funerali laici sul sagrato di una Chiesa.