mercoledì, luglio 05, 2006

C'è puzza di giustizia sommaria

Sono juventino, ovvio ma chi mi conosce sa che durante tutto questo casotto ho sempre cercayo di separare il tifo dai fatti, operazioni che mi ha portato a dare ragione persino all'odiato Zeman. E ho detto tutto. Se veramente dobbiamo ripulire il calcio facciamolo, ma allora si deve arrivare alla verità. L'obiettivo di un processo è quello di arrivare alla verità processule, non si aspira ad una Verità con l V maiuscola. Ma la verità processuale è comunque un concetto ben diverso dalla verità della pubblica piazza. Purtroppo partita sotto i migliori auspici la macchina processuale per apparire ineluttabile ed inesorabile ha perso di vista alcuni parametri di fondo, forse per mettere a tacere le ormai sopite paure su una certa volontà di insabbiamento (di chi poi...). Il processo penale accorda garanzie a chi è accusato dei crimini più efferati e soprattutto conferisce anche a questi individui il diritto alla prova. I tempi lunghi della giustizia non sono solo un grave problema ma sono anche il prezzo da pagare alla garanzia di un processo equo. Certo il maxiprocesso del calcio non è un processo penale, ma certi principi dovrebbero trovare cittadinanza in qualsiasi controversia. Le intercettazioni telefoniche, ancorche inequivocabili andrebbero ascoltate? Perchè non permettere agli incolpati di citare testimoni a proprio favore? E soprattutto trovo fuori luogo le ironie della stampa sulle dichiarazioni difensive; questi incolpati in quanto tali avrebbero anche diritto al mendacio. Fateli parlare, ascoltateli e condannateli. E chi se ne frega delle incombenze UEFA, è in gioco la credibilità del nostro calcio, non perdiamo una buona occasione.