giovedì, gennaio 18, 2007

Compagni che sbagliano


Oreste Scalzone, da Potere Operaio, torna in Italia. Il reato è prescritto.
Vorrei ricordare che non si tratta di un cavillo giuridico nascosto tra leggi e leggine e trovato da giudici rossi ma di una norma, quella sulla prescrizione appunto, che automaticamente estingue il reato quando decorre troppo tempo dalla commissione del fatto.
Tornando in Italia Scalzone non rischia niente, ma ora non confondiamo le cose. Scalzone non era in esilio a Parigi. Era espatriato semplicemente durante un permesso dalla galera per motivi di salute. E in Francia ci era rimasto grazie ad un atteggiamento benevolo di Mitterand verso tutti i criminali politici negli anni '80. Non è esattamente la definizione di esilio, a meno che non volessimo considerare esilio anche quello di Craxi in Tunisia (e c'è chi lo fa...).
Ormai gli anni di piombo sono finiti da tempo, personalmente (forse perchè grazie al Cielo quegli anni non li ho vissuti) sarei d'accordo ad un provvedimento di clemenza ben studiato,ma ad una condizione. La sinistra italiana (o meglio una minima parte della sinistra radicale) deve piantarla con quell'atteggiamento da anni '70 verso la lotta armata. Compagni che sbagliano appunto, oggi è vergognoso. C'è chi acclama Scalzone con un "benvenuto!" come il buon Francesco Caruso o chi addirittura lo inviterebbe in Parlamento...

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

se non gli hai mai visti quegli anni allora taci.

martedì, 06 febbraio, 2007  

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