lunedì, giugno 19, 2006

Referendum, questo sconosciuto


Oggi ho visto una puntata di Portapporta in cui per la prima volta gli schieramenti hanno spegato più o meno chiaramente le ragioni del Si e quelle del No. Un pò tardi considerando che il referendum più importante della storia repubblicana è tra 7 giorni. Si decide sul futuro della legge fondamentale...credo che sia più importante dell'elezione di in qualsiasi Governo, che, bene che vada, durerà al massimo 5 anni. Fino a oggi la destra ha parlato di spallate a Prodi. La sinistra pur insistendo sul significato della Costituzione, figlia dell'Antifascismo non ha in concreto insistito a fondo su quali tragedie porterà una eventuale vittoria del SI. E sarebbero davvero conseguenze drammatiche: innanzitutto la Devolution, primo ingridiente del pastrocchio voluto dalla Lega. portando alle Regioni materie come la scuola e la sanità si rischia davvero di ritrovarsi specie al Sud dei cittadini di serie B. D'altro canto si dovrà considerare come le Regioni avranno pure bisogno di reperire risorse per questo aumento di funzioni, con un aggravio di costi tutto a spese dei contribuenti. Ma la grande truffa dei sostenitori del SI (truffa più o meno legittima) è quella di voler spacciare per semplice referendum sulla devolution una riforma che va a minare l'impianto stesso della Costituzione. Al punto che in caso di vittoria la Costituzione dei Saggi di Lorenzago sarebbe una cosa diversa da quella dei Padri Costituenti. Ed è davvero vergognosa la campagna elettorale che tenta di mascherare la grande truffa devolutiva con un referendum contro la burocrazia e l'alto numero di parlamentari.
Il Presidente della Repubblica verrà ridotto a d un semplice maestro di cerimonie, ad un pomposo notaio. Il Primo Ministro godrà di un potere assoluto (anche se in parte condivido la possibilità di licenziare i Ministri) potendo addirittura sceiogliere la Camera. Il Parlamento sarà succube dell'Esecutivo, e sarà paralizzato dalle macchinosissime procedure per l'approvazione delle leggi. La litigiosità tra Stato e Regioni sarà insostenibile per via della previsione dell'Interesse nazionale. Per non parlare dell'ironia da bar sull'ottuagenario Ciampi che "per la sua età non può che essere conservatore" (dopo averlo candidato per il bis al Colle) e sulla presa in giro sulla Riforma Costituzionale fatta dal centrosinistra. Anche quella senz'altro ottenuta a colpi di maggioranza ma che in realtà interessav pochi articoli in tema di competenza Stato-Regioni e che non sfasciava l'intera baracca puntando su contenuti sostanzialmente condivisi in Bicamerale.
Una cosa è dire che la Costitzione è immutabile (non sono d'accordo); un'altra è invece essere costretti ad approvare una qualsiasi cacata spacciata per riforma per non sentirsi dire dal Maroni di turno di essere dei conservatori...